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Ottenere agevolazioni fiscali con le luci a led. Scopri come

Scegliere di installare delle lampadine Led è sinonimo di risparmio energetico. Ma sapevi che puoi detrarre la spesa per l'acquisto?


Ottenere agevolazioni fiscali con le luci a led. Scopri come

Agevolazioni e led: è possibile ottenere detrazioni fiscali?

Negli ultimi anni ci siamo abituati ad incentivi ed agevolazioni per tutto quello che è legato alla ristrutturazione edilizia e al risparmio energetico. Sostituire una vecchia caldaia con una nuova ed efficiente o il rifacimento degli infissi, può portare ad una spesa molto ridotta, grazie agli sgravi e agli incentivi fiscali.

Queste agevolazioni hanno il vantaggio di favorire tutte quelle persone che vorrebbero sistemare casa, installando sistemi che permettono un risparmio sia dal punto di vista delle risorse ambientali, sia in bolletta e che possa essere ripagato in pochi anni.

Spesso, quando si parla di risparmio energetico, le prime ad essere menzionate sono le lampadine a Led. I vantaggi di questa tecnologia sono evidenti.

Oltre a dare grande possibilità di personalizzazione del design, anche dal punto di vista ambientale sono molto virtuose, garantendo un risparmio che può arrivare fino al 90% a parità di illuminazione.

È quindi logico pensare che l’installazione di una illuminazione a led possa rientrare in incentivi per il risparmio energetico e faccia presa su molti, considerando che questo intervento non richiede opere di muratura o modifiche strutturali, ed è quindi alla portata di tutti senza la necessità di chiamare aziende esterne e certificate.

Molti, in effetti, pensano che con la sostituzione di una lampadina, si possa riavere indietro parte della spesa grazie agli incentivi.

La risposta non è difficile da dare e basta guardare i decreti sugli incentivi per trovare subito la risposta. Ma, se non sei un addetto ai lavori, leggere carte burocratiche può non risultare così semplice e spesso vengono prese per vere voci, che non fanno altro che creare maggiore confusione.

In questo articolo cercherò quindi di fare chiarezza anticipando che esistono delle casistiche particolari in cui è possibile detrarre la spesa dell’illuminazione Led.

Risparmio energetico: gli incentivi per la ristrutturazione

Si possono richiedere incentivi per la ristrutturazione nel caso in cui vengano svolti interventi di ammodernamento di un appartamento per ridurre il fabbisogno energetico.

Questi tipi di interventi, oltre alla sostituzione di pavimentazione e infissi, spesso prevedono l’installazione o la sostituzione di punti luce che vanno a comprendere tutta la parte finale, dalla plafoniera alla lampadina.

In questo specifico caso, anche la lampadina a Led può essere messa nelle spese di ristrutturazione e quindi in detrazione.

Privati e aziende: a chi spetta il bonus e in quanto consiste?

Il bonus mobili prevede una detrazione IRPEF pari al 50% della spesa per un massimo di diecimila euro da restituirsi in dieci rate e, come abbiamo visto, nel caso di ristrutturazione, comprende anche l’installazione di dispositivi di illuminazione a led.

Quindi, se hai speso cinquemila euro, potrai detrarne duemilacinquecento divisi in dieci rate. La detrazione può essere applicata su tutti i lavori effettuati dal 1° gennaio 2019 e dimostrabili con bonifico parlante. Possono usufruirne tutti i soggetti che hanno un diritto su una proprietà, che tu sia un proprietario privato, un soggetto con usufrutto sull’immobile o una azienda che sta ristrutturando per rivendere l’immobile.

Mentre in ambito residenziale c’è la possibilità di usufruire di una detrazione fiscale per l’illuminazione a LED, a vantaggio delle aziende sono stati previste altre tipologie di incentivi per la sostituzione dell’impianto di illuminazione.

Si tratta, in particolare del credito d’imposta e dei certificati bianchi, che sono due diversi metodi per ricevere gli incentivi che ti permetteranno di risparmiare fino al 40% per l’impianto di illuminazione.

Si tratta di un’agevolazione sulle imposte dovute all’azienda che, una volta verificati tutti i requisiti, riceve un credito pari alla percentuale prevista.

Tra i principali requisiti l’azienda deve dimostrare di produrre utili e i beni devono essere nuovi e funzionali all’attività produttiva. Inoltre va ricordato che esistono ulteriori agevolazioni fiscali per il rinnovo dell’impianto di illuminazione a LED nelle aziende messe a disposizione dalle singole Regioni attraverso fondi europei per l’efficienza energetica che prevedono diverse forme di finanziamento, anche cumulabili tra loro.

Come richiedere l’agevolazione fiscale

Di seguito, parleremo di come ottenere l’agevolazione fiscale, per la detrazione delle spese sul risparmio energetico, ed entro quando si può richiedere.

Per beneficiare della detrazione per lavori di risparmio energetico, ex art.14 D.L. 63/2013, entro 90 giorni dalla fine dei lavori occorre trasmettere all’Enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) :

  • Le informazioni contenute nell’attestato di prestazione energetica, attraverso l’allegato A al “decreto edifici” (D.M. 19 febbraio 2007)

  • La scheda informativa (allegato E o F al “decreto edifici”), relativa agli interventi realizzati.

La trasmissione deve avvenire in via telematica, attraverso l’applicazione web dell’Enea raggiungibile dal sito Detrazioni fiscali ENEA.

L’invio della documentazione è obbligatorio. Se non si provvede, si perde il diritto alla detrazione.

Come da guida dell’Agenzia delle entrate sul risparmio energetico, la data di fine lavori, dalla quale decorre il termine per l’invio della documentazione all’Enea, coincide con il giorno del cosiddetto “collaudo” (e non di effettuazione dei pagamenti) o dell’attestazione della funzionalità dell’impianto se pertinente.

Se, in considerazione del tipo di intervento, non è richiesto il collaudo, il contribuente può provare la data di fine lavori con altra documentazione emessa da chi ha eseguito i lavori (o dal tecnico che compila la scheda informativa).

Non può ritenersi valida un’autocertificazione del contribuente.

Se il contribuente non è in possesso della documentazione, poiché l’intervento è ancora in corso di realizzazione, può fruire comunque della detrazione per le spese sostenute in ciascun periodo d’imposta.

Le omesse comunicazioni all’Enea e la remissione “in bonis”

Può accadere che il contribuente o chi per lui si dimentichi di inviare la documentazione all’Enea o la invii con dati errati.

Ciò comporterebbe la perdita della detrazione. Tuttavia, è possibile sanare le omesse/errata comunicazioni all’Enea grazie all’istituto della remissione “in bonis”.

A tal proposito, l‘art. 2 del D.L. 2 marzo 2012 n. 16 dispone che:

“La fruizione di benefici di natura fiscale o l’accesso a regimi fiscali opzionali, subordinati all’obbligo di preventiva comunicazione ovvero ad altro adempimento di natura formale non tempestivamente eseguiti, non è preclusa, sempre che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali l’autore dell’inadempimento abbia avuto formale conoscenza, laddove il contribuente:

  • abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento;

  • effettui la comunicazione ovvero esegua l’adempimento richiesto entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile;

  • versi contestualmente l’importo pari alla misura minima della sanzione stabilita dall’articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, secondo le modalità stabilite dall’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, esclusa la compensazione ivi prevista”.

L’invio della documentazione deve essere fatto entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile.

Fatta tale ricostruzione, è lecito chiedersi cosa si intenda per prima dichiarazione utile. Ebbene, il riferimento è alla prima dichiarazione dei redditi, modello Unico ( ora modello Redditi), il cui termine di presentazione – ordinario scade successivamente al termine previsto per effettuare la comunicazione ovvero eseguire l’adempimento stesso.

Dunque, se i 90 giorni per inviare la documentazione sono scaduti (ad esempio per dei lavori finiti a luglio 2020), entro il prossimo 30 novembre è ancora possibile inviare la documentazione. Senza perdere la detrazione. Attenzione, oltre ad effettuare l’invio della documentazione all’Enea, è necessario versare anche una sanzione, pari a 250 euro e per il suo pagamento, in F24, codice tributo 8114.

Ora che sai tutto su come richiedere la tua agevolazione fiscale, che tu sia il proprietario di un’ azienda o un singolo privato che vuole cambiare il tipo di illuminazione in casa propria ti ricordo che nonostante il singolo intervento di sostituzione di un lampadario o il cambio di una lampadina non possa rientrare negli interventi di incentivazione fiscale, l’installazione di illuminazione Led sul lungo periodo è comunque conveniente.


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